Il grido di una farfalla (The Winged) by Simona Busto

autore:Simona Busto [Busto, Simona]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Literature & Fiction, Horror, Horror & Science Fiction, Foreign Language Fiction, Italian, Dark Fantasy, Fairy Tales, 45 minutes (22-32 pages), Genre Fiction, Foreign Languages, Fantasy, Mythology & Folk Tales, Science Fiction & Fantasy
pubblicato: 2014-11-05T23:00:00+00:00

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Jennah si stiracchiò pigramente. Non aveva bisogno di dormire, ma a volte le piaceva lasciarsi andare a quelle sensazioni quasi umane che la pervadevano nel sonno.

Accarezzò con una lunga unghia curata la schiena nuda dell’uomo che giaceva accanto a lei. Le piacque il brivido che quel contatto gli provocò lungo la spina dorsale.

Era ancora più piacevole dormire quando aveva appena soddisfatto il proprio piacere. Gli umani le facevano ribrezzo, ma doveva ammettere che per soddisfare i suoi impulsi alcuni di loro erano soggetti particolarmente interessanti.

Quello in particolare era davvero un maschio molto bello, forte e muscoloso, certo era un po’ rozzo e il suo odore era molto sgradevole, ma per qualche ora di soddisfazione era perfetto.

E un demone amava molto quel genere di soddisfazioni.

La lussuria di Jennah si stava risvegliando. Gli si avvicinò di più, toccando con avidità le sue natiche nude. Voleva godere ancora prima che tutto fosse finito per sempre.

Lui mugolò di piacere nel sonno, iniziando lentamente ad aprire gli occhi.

Lei sorrise scoprendo i denti bianchissimi come se fossero state le zanne di un animale affamato, e lasciò cadere la lunga treccia bionda sul suo collo, solleticandolo.

Il gridò la fece sobbalzare. In un istante fu accanto alla finestra, dimenticando che qualcuno avrebbe potuto vedere i suoi movimenti sovrannaturali. L’urlo stava proseguendo, assordante. Non c’era alcuna possibilità di dubbio: era la richiesta d’aiuto di un angelo.

Una mano le sfiorò la spalla. La voce assonnata e ignara dell’uomo chiese sottovoce: «Che succede? Non torni con me nel…»

Non finì la frase. Jennah gli aveva spezzato il collo con una mano senza neppure voltarsi. Ascoltò ancora, poi guardò l’uomo da sopra la spalla e osservò indifferente la sua anima che vagava persa. Con un gesto la mandò lontano, come avrebbe fatto con un soffione raccolto nel campo. Non le importava sapere chi l’avrebbe raccolta. Per un attimo provò un po’ di rammarico perché non aveva potuto godere nuovamente di quel corpo forte e gradevole, ma scacciò subito il pensiero.

Doveva rintracciare la fonte di quel grido. Sparì agli occhi umani e si librò nell’aria, salendo e osservando tutto con gli occhi rapaci. La piccola casa era un puntino immerso nella radura.

Jennah sogghignò e scese lentamente verso la sua meta.

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